Donazione ai figli, la questione è davvero preoccupante: molti non conoscono questo ‘retroscena’

L’istituto giuridico della donazione è uno dei più complessi dell’ordinamento italiano: ecco cosa dice la legge

La donazione è il trasferimento volontario e gratuito di un bene a un familiare, un amico o un conoscente. Tuttavia, perché una donazione sia valida e non possa essere contestata in futuro, è necessario rispettare precise normative.

Donazione ai figli: questione preoccupante
L’istituto giuridico della donazione: cosa dice la legge – (italialaica.it)

Le donazioni rappresentano uno degli istituti giuridici più antichi e significativi del nostro ordinamento. Attraverso questo atto, una persona – il donante – trasferisce gratuitamente un bene di sua proprietà ad un’altra persona – il donatario. Che si tratti di beni mobili o immobili, la donazione deve seguire specifiche norme per essere valida e al riparo da future contestazioni.

Ma in cosa consiste esattamente la donazione? Il Codice Civile la definisce come un contratto a titolo gratuito, in cui una parte arricchisce l’altra senza ottenere nulla in cambio. Affinché sia legalmente valida, la donazione deve essere accettata dal donatario e rispettare determinate regole, come la stipula attraverso atto pubblico davanti a un notaio e alla presenza di due testimoni.

Donazioni ai figli, tutto quello che c’è da sapere: quali si possono revocare

Esistono inoltre diverse tipologie di donazione, ognuna con le sue peculiarità. Abbiamo la donazione diretta, l’atto più comune in cui il donante trasferisce direttamente un bene al donatario.  Poi c’è la donazione indiretta, quando il donante arricchisce il donatario attraverso un’operazione che, pur non configurandosi come una donazione in senso stretto, produce effetti equivalenti – come il pagamento di un debito del donatario.

Donazioni ai figli quali si possono revocare  
Esistono vari tipi di donazione: cosa prevede la legge  – (italialaica.it)

Infine, c’è la donazione rimuneratoria, effettuata per riconoscenza verso il donatario per un servizio reso o un particolare merito. Quando si effettua una donazione, il donante può imporre al donatario l’obbligo di utilizzare il bene donato per uno scopo specifico. Ma in linea generale, una volta accettata dal beneficiario, la donazione diventa un atto sostanzialmente irrevocabile.

Il donante può revocare la donazione se il donatario si dimostra particolarmente ingrato, compiendo gravi offese o danni nei suoi confronti. La donazione può essere inoltre revocata qualora il donante abbia figli dopo averla effettuata, per garantire un trattamento equo tra tutti gli eredi. Ma esistono alcuni tipi di donazioni che, una volta accettate dal beneficiario, non possono essere revocate in alcun caso.

Si tratta delle donazioni rimuneratorie e di quelle effettuate in occasione del matrimonio. La loro natura le rende inattaccabili. Anche le donazioni nuziali, ossia quelle fatte in occasione delle nozze, sono considerate espressioni spontanee e volontarie di affetto, pertanto non possono essere annullate. Neanche in caso di ingratitudine. 

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