Papa Francesco sarà in Iraq dal 5 all’8 marzo, il suo primo viaggio dall’inizio della pandemia, ma anche il primo di un papa in quel Paese mussulmano.
Il Papa va in un paese che da oltre quarant’anni non conosce pace: il ritorno del terrorismo, gravi tensioni sociali e la pandemia acuiscono la sua crisi.
Per di più, il Nunzio Apostolico a Baghdad, Mitja Leskovar, principale artefice della visita è risultato positivo al Covid, è in quarantena, e quindi non accompagnerà il Papa, così come è in quarantena il personale della Nunziatura, cioè la sede dove dovrebbe alloggiare il Papa, i cui locali sono stati sanificati. Notevoli sono le preoccupazioni, lo stesso Papa Francesco non ha fatto menzione del viaggio all’Angelus di domenica.
Francesco è stato immunizzato con la doppia dose di vaccino Pfizer-BioNTech, così come tutti i componenti della delegazione e i giornalisti che saliranno sul volo papale. Tuttavia il punto è il rischio sanitario per i partecipanti e per il popolo iracheno, nonostante i protocolli seguiti per gli avvenimenti, tra cui una Messa che il Papa celebrerà allo stadio di Erbil davanti a diecimila persone prenotate, con 120 orchestrali.
Il Papa avrà incontri con i Cristiani iracheni a Baghdad, incontrerà a Najaf il Grande Ayatollah Al Sistani, nella piana di Ur parteciperà a un incontro interreligioso e infine, si sposterà a nord nel Kurdistan iracheno.
Non è certo possibile anticipare gli esiti di questa visita, ma è possibile valutarne il significato nell’ambito dei rapporti tra Chiesa cattolica e mondo islamico. Un papa, infatti, non aveva mai incontrato una comunità sciita, è così rotto l’ultimo tabù.
Lo ha rotto un papa che viene da lontano, a conferma dell’universalità della chiesa cattolica, e che serve quando la situazione è così compromessa nella curia romana che nessun “inciucio” è più possibile, tanto più in tempo di pandemia.
Ed è proprio in piena pandemia che Francesco, con le sue scelte, sfida la Curia romana.
Roma, 3 marzo 2021
2 commenti
Sì, sì, il papa sfida la curia romana, ma intanto... lui è sempre il papa.Ognuno scrive di quello che vuole, ma perchè parlare di chiesa su un sito laico?
Gentile signor Paolo Roselli, ecco la nostra risposta alla sua domanda: perché la chiesa è anche un soggetto politico fra gli altri.