Lettera al papa da genitori polacchi contro l’intolleranza religiosa

Santità, le scriviamo questa lettera in quanto genitori di persone non eteronormative in Polonia e membri dell’associazione polacca My, Rodzice, che unisce genitori e amici di persone LGBTQIA. Le scriviamo con il supporto dei genitori dell’associazione sorella italiana – AGEDO (Associazione di Genitori, parenti, amiche e amici di persone lesbiche, gay, bisessuali, trans).

Siamo seriamente preoccupati per le azioni della maggioranza dei rappresentanti della Chiesa cattolica nel nostro paese.

Dall’inizio del 2019, con il consenso e con il sostegno dell’Episcopato polacco, si è intensificata la campagna di propaganda che molti sacerdoti conducono contro le minoranze non eteronormative, contro i nostri figli. L’arcivescovo Marek Jędraszewski ha accusato le persone lgbt di essere una minaccia alla civiltà. Nei suoi discorsi, il metropolita ha definito i nostri figli “un errore antropologico” e “una piaga arcobaleno”, ha dichiarato che non riflettono il piano di creazione di Dio.

La chiesa istituzionale in Polonia sostiene campagne e attività di propaganda, durante le quali l’omosessualità viene erroneamente e ingiustamente equiparata alla pedofilia. Viene definita “il male”. A parte singoli sacerdoti, nessuno nella Chiesa si oppone. Ai preti che cercano di difendere le persone non eteronormative, confutando le accuse ingiuste viene imposto il silenzio. (…)

…  riteniamo estremamente importante fermare questo discorso d’odio e riparare al danno che è stato fatto. Raggiungere il pieno rispetto per le persone LGBT richiede la collaborazione di molte persone, di molte istituzioni e di molti ambienti, e noi, genitori di persone LGBT, siamo pronti a collaborare. Non ci poniamo in opposizione alla Chiesa. Come credenti e non credenti, abbiamo il diritto di essere membri della società a pieno titolo.

Santità! Le nostre possibilità di intervenire in Polonia sembrano esaurirsi. Le autorità locali della Chiesa non rispondono alle nostre richieste e a quelle degli altri fedeli. Rimangono passive di fronte agli atti di violenza e di odio, anzi li alimentano e ne lodano gli autori. Come dice il Libro dei Proverbi (Proverbi 18:21) “La morte e la vita sono governate dalla lingua”.

Il linguaggio che usano è il linguaggio dell’odio. Non rimarremo passivi a guardare mentre cercano di privare i nostri figli del rispetto in quanto umani. Questa discriminazione è paragonabile all’ideologia nazista e bolscevica. Un messaggio che porta disgrazia sui nostri cari e li rende bersaglio di aggressione.

Le azioni della Chiesa istituzionale in Polonia colpiscono noi ed ingannano i fedeli che, per senso di rettitudine, verità e per difendere la loro fede, commettono azioni malvagie.

La situazione sta sfuggendo di mano. Non sappiamo quali costi dovranno sostenere i nostri figli e le nostre famiglie. Viviamo in uno stato di stress costante. Siamo paralizzati dalla paura per la sicurezza dei nostri cari.

Ci rivolgiamo a Vostra Santità con questa richiesta di aiuto. Crediamo nel bene, nell’amore, nella saggezza, nel rispetto, nella ponderazione e nella capacità di dialogo della Chiesa. Ecco perché chiediamo a Lei, Sua Santità, la Sua attenzione, un‘udienza, una conversazione e un Suo intervento.Le chiediamo aiuto, Reverendo Padre.

My, Rodzice* (Noi Genitori) è un’associazione polacca formata da madri, padri e amici delle persone LGBT. Scrivono “Siamo convinti che la più grande forza per combattere l’esclusione e l’omofobia in Polonia possa essere la storia delle nostre famiglie nelsuperare queste discriminazioni. Non siamo i primi a batterci su questi temi, ma certamente cerchiamo di sperimentare diversi modi per raggiungere la piena uguaglianza dei nostri figli LGBT. Speriamo di essere un punto importante nella mappa dell’uguaglianza che vogliamo costruire in Polonia”.

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