La libertà fiammeggiante

Ampio e approfondito saggio storico documentatissimo, bibliografia di circa 600 testi, fonti archivistiche ed elettroniche, corredato da Indice dei Nomi e apparato iconografico notevole.

L’Autore, medico chirurgo, diplomato in Archivistica, paleografia e diplomatica, è responsabile dell’Archivio storico e segretario di SOCREM Milano.

Il testo fa emergere “tutto l’orgoglio filantropico e simbolico, oltreché milanese, che unificava nelle fiamme purificatrici la salma del credente come quella del libero pensatore come quella del protestante, e che raccolse, quasi ara di pace, come simbolo di eguaglianza, uomini e donne, vecchi e fanciulli, rispettando ogni fede ed ogni rito”.

Tra i 10 motivi alla base della fondazione di una Società per la Cremazione anche a Milano, i soci fondatori del 1876 elencarono motivi igienici, di spazio e di opportunità.

Però l’Autore nota come “la cremazione era anche altro: espressione del libero pensiero, del positivismo (in tutti i suoi contenuti e sfaccettature), della modernità, dell’anticlericalismo (almeno in parte e relativamente a quei tempi di aspra divisione fra Stato e Chiesa cattolica apostolica romana), del repubblicanesimo, del progresso, della scienza, dell’igiene”.

La prima conferenza cremazionista italiana si svolse a Firenze il 20 aprile 1871 presso la locale Società del Libero Pensiero.

La prima cremazione a Milano si svolse presso il Cimitero Monumentale il 22 gennaio 1876: furono presenti alla storica cerimonia “parecchie centinaia di persone”. Il cadavere era quello dell’evangelico Alberto Keller. Nel 1879 fu ultimato il Tempio Crematorio di Milano con annesso un locale museale.

Anche la mancata cremazione di Garibaldi nel 1882 è trattata nel libro poiché i cremazionisti milanesi approvarono una “mozione reclamante il rispetto della volontà di Garibaldi”. Si ricorda “la centralità della figura di Garibaldi per il movimento cremazionista” italiano.

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