La cultura dell’indottrinamento religioso. Risponde Antonia Sani di Scuola e Costituzione

Mi trovo a viaggiare x caso su questo sito perchè sono protagonista di una vicenda pressochè scandalosa. !!!!…. La scuola Italiana, come le leggi che girano intorno alla cultura dell’indottrinamento religioso (catechesi, preparazione alla  comunione ecc…)hanno fatto passare la voglia a me e alle mie figlie, di avvalersi delll’ora di religione a scuola. Nell’iscrizione a giugno della mia figlia più piccola, ero ancora in riflessione e confusa (soprattutto per il dubbio di cosa ne sarebbe stato della ragazza durante l’ora di religione in caso di esonero)ed ho apposto la crocetta sul sì all’ora di religione. A Settembre, dopo averne discusso in famiglia e aver piacevolmente appurato di avere religione all’ultima ora, avevamo tutti le idee molto chiare in proposito ed ho esposto al preside il mio cambio di idee. Il Preside e le segretarie, con arroganza,  mi hanno detto che ormai mia figlia è obbligata a frequentare l’ora di religione, adducendo al fatto che le classi sono state formate, che le insegnanti vengono pagate apposta, che io voglio inculcare il mio pensiero a mia figlia, che ormai la decisione presa a giugno è irrevocabile per quest’anno….ed un sacco di altre idiozie!! Peccato che invece di incontrare un povero genitore sprovveduto o “disgraziato” (e ce ne sono tanti) come dice appropriatamente la sig. Tiziana, il  sig. Preside ha avuto la sfortuna questa volta di incontrare una mamma con qualche neurone funzionante che non si ferma davanti alle parole ma, documentandosi (ed è per questo che sono finita qui), si fa portavoce di un diritto che dovrebbero avere tutti: LA LIBERTA’ di SCELTA IN QUALSIASI MOMENTO si decida di svegliarsi dal torpore….e con questo non voglio dire di essere diventata laica, ANZI!!Ma di quale intolleranza, quale libero arbitrio…questa è intolleranza, questa è maleducazione, questa è vergogna!!! Una mamma che deve farsi giustizia da sola e deve battersi per un diritto legittimo e un Preside presuntuoso ed ignorante!!……
Gentile Mirella Sartori, la ringrazio per aver capito il tono della mia lettera e comprendo perfettamente tutto il resto….
La ringrazio del consiglio, so dove rivolgermi per far conoscere alle mie figlie gli elementi della nostra religione, ed è proprio per questo che mi sto battendo per escludere mia figlia dall’ora di religione a scuola, la penso esattamente (come ha citato Tiziana) come il rabbino prof. Carucci Viterbo, ovvero che bisognerebbe “essere un buon ebreo nella propria capanna e un buon cittadino fuori”.
Detto ciò, chiedo il vostro aiuto, e vi chiedo: ma devo davvero sottostare alla decisione prepotente del Preside della scuola superiore di mia figlia che la obbliga a partecipare all’ora di religione solo perché al momento dell’iscrizione ho apposto la crocetta alla voce accetto??? C’è una legge che dà autorità al preside di imporsi su una decisione così delicata che viola la nostra libertà??? Mi sono documentata cercando leggi e sentenze e anche se non si parla in modo specifico del mio caso, mi pare di aver capito che questo comportamento nei nostri confronti sia solo un abuso…..forse perché le coscienze si stanno risvegliando?!?! Vi chiedo gentilmente di darmi gli strumenti perché io possa farmi portavoce dei miei diritti e di quelli di altri genitori meno audaci.
LOREDANA (mamma molto arrabbiata!).
RISPONDE LA NOSTRA ESPERTA
Gentile signora Loredana,
comprendiamo il suo sfogo! Ma proprio per aiutarLa vorremmo conoscere alcune circostanze.
1. all’atto dell’iscrizione Lei, avendo scelto r.c., non aveva diritto a ricevere il modulo successivo contenente le opzioni alternative all’irc. Questo è un fatto. Però… Lei era al corrente se nella scuola si organizzavano attività alternative all’irc? Se Lei fosse stata al corrente che nella scuola non si svolgevano attività alternative su richiesta di chi non lo sceglie, Lei potrebbe avere una giustificazione, ossìa la scelta di r.c. poteva essere una scelta condizionata dal fatto che si sapeva che nella scuola in quell’ora non c’era nulla di organizzato – nemmeno su richiesta esplicita di un alunno -….se invece nella scuola chi ha chiesto un’attività l’ha ottenuta, allora la Sua posizione sarebbe certamente più debole…
2. Sappiamo che i dirigenti fanno resistenza a far recedere dalla scelta dell’IRC (per timore del contagio). Tuttavia la motivazione avanzata dal Suo dirigente circa il pagamento dei docenti è assai risibile, dal momento che i docenti di r.c. hanno la cattedra assicurata nella classe anche se avessero un solo alunno!
Noi di solito facciamo appello alla particolarità della materia che è “facoltativa e confessionale” e quindi può dar luogo a un caso di coscienza su cui non può prevalere la decisione del dirigente.
In ogni modo, io mi auguro che la situazione della scuola sia come ho detto al punto 1! Se no, faccia ugualmente presente al dirigente la sua incertezza sulla condizione in cui si sarebbe trovata Sua figlia. Vista poi la circostanza del tutto fortuita della collocazione oraria dell’irc all’ultima ora nella classe di Sua figlia, mi pare che non si possa che consentire un’uscita anticipata che non avrebbe alcun costo per la scuola ed è del tutto sotto la responsabilità dei genitori che dovrebbero sottoscrivere una dichiarazione di sollevamento della scuola da ogni responsabilità  sent.13/91 della Corte Costituzionale e circ.min.9/1991).
Non cederei in nessun caso all’obbligo di seguire l’irc. Le consiglio tuttavia di percorrere l’iter che Le ho rappresentato.
Antonia Sani – Comitato naz. Scuola e Costituzione
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