Alloggi universitari, le proteste degli studenti hanno portato a un passo avanti: i dettagli

Il Consiglio dei ministri ha approvato il pacchetto housing nel dl Pnrr 4, che prevede procedure semplificate e un bando da 1,2 miliardi per la creazione di 60mila nuovi posti letto dedicati agli studenti, che nei mesi scorsi erano scesi in piazza per protestare contro gli alti costi degli affitti per i fuorisede. Ecco i dettagli delle misure.

Dalla protesta degli studenti ai fondi per i posti letto

Il provvedimento arriva dopo le proteste degli studenti che, lo scorso settembre, erano tornati ad accamparsi con le tende davanti alle città universitarie per portare all’attenzione delle istituzioni il problema del caro affitti. Lecce, Palermo, Torino, Bologna, Perugia, Roma, Milano i ragazzi hanno manifestato in 25 città in tutta Italia. I giovani hanno chiesto al governo di Giorgia Meloni e al ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, di trovare le risorse per intervenire su studentati pubblici, affitti, borse di studio, salute mentale e caro libri.

La protesta degli studenti in tenda
La protesta degli studenti in tenda | Ansa – Italialaica.it

Commissario straordinario per gli alloggi universitari

Il ministero dell’Università e della ricerca si avvarrà dell’aiuto di un commissario per gli alloggi universitari per raggiungere l’obiettivo di 60mila posti letto per gli studenti universitari, come previsto dal Pnrr. Il commissario, proposto dal ministro dell’Università e della Ricerca e operante all’interno dello stesso ministero, avrà il compito di attuare la realizzazione di nuovi posti letto attraverso procedure semplificate.

Coinvolti soggetti pubblici

La norma, che in precedenza si riferiva solo al privato convenzionato con il pubblico, è stata ampliata per includere anche soggetti pubblici, in linea con quanto previsto dalla legge 338/2000. È prevista anche la possibilità di riconoscere un contributo sotto forma di credito d’imposta ai proprietari degli immobili. Per la realizzazione delle residenze universitarie, la collaborazione con il Demanio sarà rafforzata. Università statali, enti di ricerca ed enti regionali per il diritto allo studio potranno richiedere il supporto all’Agenzia come stazione appaltante.

Regime semplificato

Grazie a un regime semplificato, sarà possibile cambiare la destinazione d’uso degli immobili, trasformandoli in studentati con un vincolo di almeno 12 anni. Sarà sempre permesso il cambiamento della destinazione d’uso degli immobili da destinare a studentati e gli interventi legati al cambiamento della destinazione d’uso potranno essere realizzati attraverso una segnalazione certificata di inizio attività. Sono previste anche agevolazioni fiscali: se il valore della rendita catastale dell’immobile aumenta a seguito del cambiamento della destinazione d’uso, l’incremento non sarà considerato ai fini della determinazione della tassazione sugli immobili e delle imposte ipotecarie e catastali.

I fondi

Il Mur ha pubblicato il bando per i 60mila nuovi posti letto che dovranno essere realizzati entro il 30 giugno 2026. Lo stanziamento previsto è di 1,2 miliardi in attuazione della Riforma “Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per gli studenti”, della Missione 4, Componente 1 “Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido all’università” del Pnrr.

Il bando

Il bando è aperto ai gestori di alloggi o residenze, sia pubblici che privati. Gli immobili, con almeno 20 posti letto ciascuno, dovranno essere situati nelle immediate vicinanze delle sedi universitarie o in zone ben collegate tramite il trasporto pubblico. Il contributo economico sarà erogato in un’unica soluzione e sarà di circa 20mila euro a posto letto.

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