A Palazzo Merulana si può scoprire l’arte di Antonio Donghi, il maestro del Realismo magico

Dal 9 febbraio al 26 maggio 2024 a Palazzo Merulana a Roma va in scena la mostra “Antonio Donghi: la magia del silenzio”. Una grande occasione per riscoprire l’iconica arte del maestro del Realismo magico

Se siete amanti dell’arte di Antonio Donghi, non potete perdervi la mostra a lui dedicata che terrà compagnia alla città di Roma per diversi mesi.

Lo scorso 9 febbraio a Palazzo Merulana è stata infatti inaugurata la mostra “Antonio Donghi: la magia del silenzio”, la quale resterà aperta fino al prossimo 26 maggio.

Un’occasione imperdibile per riscoprire questo grande pittore italiano e ammirare parte delle sue opere.

“La magia del silenzio”: la mostra di Donghi a Roma

Inaugurata a Palazzo Merulana in presenza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, la prestigiosa mostra “Antonio Donghi: la magia del silenzio” è curata dallo studio Fabio Benzi e il suo obiettivo è quello di riportare all’attenzione degli appassionati ed esperti le opere del più grande esponente del Realismo magico del Novecento.

La mostra su Antonio Donghi resterà aperta a Palazzo Merulana fino al 26 maggio 2024
La mostra su Antonio Donghi resterà aperta a Palazzo Merulana fino al 26 maggio 2024 | Immagine Ansa @i50 – Italialaica.it

Nato nel 1897 a Roma, Donghi si è affermato come un artista noto in tutto il Mondo, pur rimanendo sempre una persona riservata, fino alla morte nel 1963.

Nel corso dei decenni, numerosi critici si sono confrontati per definire la sua appartenenza culturale e classificare il suo stile, con la sua pittura che è sempre riuscita a raffigurare una realtà chiara, gentile, ma anche ambigua e intrisa di un magnetico e magico senso di aspettativa.

Le opere di Donghi hanno infatti sempre dato all’osservatore l’impressione di poter ricevere, da un momento all’altro, una rivelazione sconvolgente o una domanda inquietante.

“Le opere di Oppi, con i personaggi immobilizzati in un’atmosfera senz’aria, i paesaggi costruiti da edifici geometrici sovrapposti nella loro volumetria come negli affreschi giotteschi, il disegno nitido e affilato, le espressioni interrogative e penetranti, l’aria di realismo magico al limite della ‘Nuova Oggettività’ tedesca devono essere state il vero precedente saliente e l’ispirazione scatenante per Donghi. La folgorazione di Donghi non fu però passiva. Al glamour rarefatto di Oppi, egli preferì una popolarità nostrana, quasi romanesca, che spogliava la figurazione dai preziosismi e la adattava a pollarole, lavandaie, donne del popolo, cacciatori e teatranti dell’avanspettacolo”.

Ha raccontato Fabio Benzi, curatore della mostra, definendo l’arte di Donghi in associazione con il suo incontro con l’artista Umberto Oppi, il quale ebbe una forte influenza su di lui.

È precisamente tra la fine del 1922 e l’inizio del 1923 che la produzione di Donghi subì una trasformazione radicale e fulminea, passando da uno stile ancorato a una pittura tradizionale di derivazione ottocentesca a una visione completamente innovativa, capace di influenzare l’avanguardia europea.

Questo cambiamento portò quindi l’artista italiano a essere incluso nella corrente del Magischer Realismus (il Realismo magico), promossa in Germania da Franz Roh, considerato uno dei maestri più iconici di questo movimento artistico.

La fama di Donghi si diffuse così con successo anche oltre oceano, trovando spazio nelle mostre e nel mercato artistico americano.

La mostra “La magia del silenzio”, in svolgimento a Roma, è stata voluta fortemente da CoopCulture e la scelta di selezionare proprio Palazzo Merulana come sede ospitante dell’evento non è stata casuale.

Il museo romano gestito dalla Fondazione Elena e Claudio Cerasi è infatti un luogo dedicato all’arte, nel quale è possibile sia ammirare che produrre l’arte stessa.

“In questo momento storico, sentiamo che la città ha bisogno di essere raccontata secondo i codici narrativi di Donghi, che rappresenta una romanità popolare, elegante e gentile. Rappresenta quei tempi lenti che rievocano proprio il mito della Città Eterna, ma rimettendo al centro le persone. CoopCulture crede fermamente in questo ruolo della cultura e della comunità. Non a caso Palazzo Merulana è sede della DMO del Rione Esquilino, una destinazione turistica che promuovere circuiti diversi da quelli generalmente visitati dai turisti. Nel promuovere circuiti centralissimi, bellissimi e alternativi come l’Esquilino, mettiamo al centro la comunità che diventerà ambasciatore di bellezza e mezzo vivo di trasmissione di cultura antica e contemporanea”.

Ha spiegato la direttrice generale di CoopCulture, Letizia Casuccio, nel corso della conferenza stampa che ha anticipato l’apertura della mostra, la quale ha ricevuto anche il sostegno di UniCredit in veste di main sponsor.

Il noto gruppo bancario ha anche contribuito con sedici importanti prestiti delle opere di Donghi, provenienti dalla straordinaria collezione esposta a Palazzo De Carolis (sede rappresentativa del gruppo bancario a Roma).

Non solo. “La magia del silenzio” è anche supportata dalla Regione Lazio e gode del patrocinio gratuito di Roma Capitale.

Una mostra inclusiva

“Siamo davvero felici di essere main sponsor di questa importante mostra e di aver contribuito con sedici opere provenienti dalla nostra collezione Donghi esposta a Palazzo De Carolis. UniCredit ha una lunga tradizione di sostegno delle arti e della cultura e intende rendere l’arte accessibile a tutti. Per questo ha recentemente lanciato il sito web UniCredit Art Collection, che, con oltre 200 opere e più di 100 artisti provenienti da Austria, Germania e Italia rende accessibile al pubblico una prima selezione della nostra estesa Collezione, una delle più grandi in Europa. Riconosciamo il legame tra cultura e progresso sociale ed economico e vogliamo sostenere le comunità locali. Continueremo a diffondere la conoscenza e l’esperienza artistica come fattore di inclusione, crescita e sviluppo. Va in questa direzione anche il nostro contributo, attraverso Carta Etica, alla realizzazione di Palazzo Merulana AR, una serie di istallazioni artistiche digitali in realtà aumentata per garantire un’esperienza artistica completa e accessibile a tutti”.

Queste le parole pronunciate dal Regional Manager Centro Italia di UniCredit, Roberto Fiorini, il quale non ha nascosto il suo entusiasmo per la realizzazione della mostra su Donghi.

Antonio Donghi è stato uno dei massimi esponenti italiani del cosiddetto Realismo magico
Antonio Donghi è stato uno dei massimi esponenti italiani del cosiddetto Realismo magico | Immagine Wikimedia Commons photo by Fondazione Cariplo licensed under CC BY-SA 3.0 DEED (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) – Italialaica.it

Trentaquattro in totale le opere esposte, capaci di offrire diverse chiavi di lettura attraverso un percorso curato e che abbraccia i temi principali affrontati da Donghi, ovvero paesaggi, nature morte, ritratti, scene di interni ed esterni, personaggi del circo e dell’avanspettacolo.

I nuclei più significativi provengono da importanti istituzioni quali la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, la Banca d’Italia, la UniCredit Art Collection e la Fondazione Elena e Claudio Cerasi.

In particolare, la mostra si concentra su uno dei principali nuclei pittorici rappresentati nella Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che espone in permanenza a Palazzo Merulana tre fondamentali capolavori di Donghi, quali “Le lavandaie”, “Gita in barca” e “Piccoli saltimbanchi”.

I riferimenti della mostra

La mostra “Antonio Donghi: la magia del silenzio” è visitabile dal mercoledì alla domenica, dalle ore 12:00 alle 19:00, fino al 26 maggio 2024.

La sede è Palazzo Merulana (Via Merulana 121, Roma) e il costo del biglietto varia in base alle casistiche:

  • 12 euro: biglietto intero
  • 10 euro: ridotto e gruppi
  • 4 euro: scuole
  • Gratis: Under 7

Un appuntamento per tutti gli amanti dell’arte e che merita sicuramente una visita.

Impostazioni privacy