editoriale

CONTAMINAZIONE, EVOLUZIONE: UMANIZZAZIONE

Di Dario Accolla | 16.06.2015


Il 20 giugno Roma ospiterà l’ennesimo Family Day: «Di fronte alla “colonizzazione ideologica” della teoria del gender e al ddl Cirinnà sulle unioni civili che tenta di snaturare l’istituto del matrimonio, le famiglie italiane non stanno a guardare: è convocata per sabato 20 giugno alle 15 in Piazza San Giovanni a Roma una manifestazione nazionale aconfessionale per ribadire il diritto di ogni bambino a nascere da un papà e da una mamma e per sottolineare la centralità del matrimonio per la vita della società», così è scritto in un articolo sul sito di Radio Vaticana, per presentare la kermesse. Strano che un evento che si definisce al di fuori di qual si voglia pensiero religioso sia poi pubblicizzato dai maggiori siti cattolici, integralisti o meno. Ma il comunicato è interessante, perché esprime una serie di concetti sui quali vale la pena soffermarsi.

A cominciare dalla cosiddetta “teoria del gender”, la quale, ormai dovrebbe esser chiaro, è un’invenzione nata in ambienti cattolici con il solo scopo di spaventare un uditorio sostanzialmente ignorante in materia. Esistono invece i gender studies, ovvero studi di tipo sociologico, psicologico, linguistico, giuridico, ecc, che indagano sul concetto di genere. Essere donna nella Svezia del 2015 è molto diverso dall’esserlo in Arabia Saudita o in Iran. Nell’Inghilterra di oggi essere gay è condizione più vantaggiosa rispetto ai tempi di Alan Turing. I gender studies studiano tutto ciò. Che paura abbiano le frange confessionali a far sì che donne, persone LGBT e altre minoranze non vengano trattate da sub-umani è un mistero ancora in parte irrisolto.

Cosa si intenda poi per “colonizzazione ideologica” è un ulteriore mistero, visto che forse si parla di contaminazione culturale di discipline accademiche. Contaminazione che, da quando esiste il mondo, permette alla società di evolversi. È come se bollassimo come imperialismo culturale l’introduzione dei numeri arabi, della carta moneta, della filosofia positivista, della psicoanalisi freudiana, delle teorie economiche keynesiane, ecc. Certo, pure papa Francesco si è scagliato contro essa, ma detto da una chiesa che in passato ha benedetto deportazioni di intere popolazioni dall’Africa alle colonie americane fa sinceramente sorridere.

Segue poi la godibilissima frase “le famiglie italiane non stanno a guardare”. Che le associazioni confessionali si qualifichino come rappresentative di tutte le famiglie del nostro paese è quanto meno assurdo, per il semplice fatto che esiste una larghissima parte della società che non si riconosce in letture di piazza contro le unioni civili o le affermazioni di questo o quello psicoanalista che pensa di poter ancora curare i gay (e che per questo, poi, viene puntualmente radiato dall’albo professionale, visto che non si può guarire ciò che non è una malattia).

In questo profluvio di inesattezze, tra un attacco alle unioni civili e malcelate bordate contro le persone LGBT, emerge la contraddizione delle contraddizioni: “il diritto di ogni bambino a nascere da un papà e da una mamma”. Cioè, si ipotizza che nascere sia diritto preesistente di un soggetto che ancora non esiste. E attenzione! Non è il nascere in sé che è un diritto, ma ciò deve avvenire rigorosamente dentro famiglie sposate, eterosessuali in cui siano presenti in modo inequivocabile entrambe le figure maschili e femminili. Di conseguenza, queste persone dovrebbero dirci che fine dovrebbe fare chi nasce da ragazze madri, chi viene abbandonato negli orfanotrofi, la prole delle famiglie arcobaleno, chi nasce da un genitore vedovo, ecc. Se è prioritario difendere solo quei bambini che obbediscono a una rappresentazione specifica – non a caso divenuta logo di realtà quali Manif pour tous – ne consegue quindi che tutti gli altri bambini quel diritto non ce l’hanno? O stanno forse alludendo silenziosamente, i pasionari della famiglia tradizionale, che quelle migliaia di vite non hanno legittimità? Sarebbe interessante che qualcuno, tra quanti andranno a piazza San Giovanni, rispondesse di questo paradosso.

Visto così, il Family Day si configura come il raduno di chi mira a mantenere disparità sociali a danno di quelle persone ritenute fuori norma. E dare un taglio simile a quella manifestazione rischia di alimentare discriminazioni contro i settori più deboli della società. Un lusso che nessun paese evoluto, se vuol dirsi tale, può permettersi.

Link:  http://it.radiovaticana.va/news/2015/06/02/famiglie_in_piazza_a_roma_il_prossimo_20_giugno/1148489

7 commenti

Scosse:

Solidarizzo con l'articolo ed invio: Replica a una campagna diffamatoria e clericale Data: 16/06/15 13:34 RISPEDISCO L'IDIOZIA AL MITTENTE E CONDIVIDO SOLO LIBERTÀ. PASSAPAROLA. Iniziativa promossa dalla rete informale nazionale per EDUCARE ALLE DIFFERENZE

Tiziana:

E' l'essere inclusivi del decantato papa. Mi spiace che proprio Salvini (per motivi assurdi e senz'altro senza essersene accorto) ha richiamato il papa a impicciarsi degli affari che non lo riguardano Segnalo inoltre che il tg3 diretto da berlinguer domenica ha dedicato minuti al comizio del papa sul gender e la colonizzazione dell'occidente saluti cari

CD:

Sapete che in occasione della visita del papa a Torino ci sarà un incontro con gli”accademici” di UniTo? Tanti che dovranno sorteggiare i richiedenti? CD

Antonio Ricci:

Forse essendo definita torino la città del "diavolo" vuole esorcizzare tale situazione con la benedizione papale

Tiziana:

Sulla Sindone di Torino io ho scritto questo https://liberelaiche.wordpress.com/2015/04/19/la-sindone-di-torino/ Saluti a tutti i lettori

Angela:

Perchè il link di Tiziana non è attivo? Eppure in altre parti del sito lo sono! *********************************************************************************************** Gentile Angela, purtroppo la struttura del sito di italialaica non permette tale possibilità che invece è possibile nello spazio degli articoli. Mi dispiace. Purtroppo è necessario trascrivere il link per poterlo leggere. Saluti cordiali, Mirella Sartori

intersexioni:

L'abbiamo rilanciato sul nostro sito nella pagina dedicata agli articoli e ai saggi sugli studi di genere, l’educazione ai sentimenti e alla sessualità, per fare un po' di chiarezza a fronte della preoccupante campagna di grave disinformazione e preoccupante allarmismo in corso in Italia http://www.intersexioni.it/link_educazione_2015/